OBOR

Demix Group crede vivamente nel progetto One Belt One Road e concorda con l’obiettivo di incentivare il commercio tra paesi che fino ad oggi hanno avuto difficoltà ad interfacciarsi e nel comunicare, sia a livello intra che intercontinentale.

Le categorie merceologiche dei prodotti artigianali, Made in Italy e in China, sono le seguenti:   

Complementi d’arredo

Ceramiche
Porcellana

Accessori moda

Industria tessile

Pelletteria

Gioielleria

Obiettivi del Progetto OBOR

  • Collegare i paesi, per facilitare la comunicazione tra i governi;
    Collegare le persone, per garantire scambi tra culture e sistemi educativi diversi;
  • Collegare l’infrastruttura, per facilitare il trasporto di merci e il passaggio di persone tra diversi paesi;
  • Collegare il capitale, per incoraggiare i flussi;
  • Collegare le economie, per aumentare i volumi commerciali.

La vera sfida rimane quella di trovare partner che condividano questa filosofia di equo commercio, da e per la cina, nel rispetto di standard internazionali di qualità, dei diritti umani e della cooperazione tra i paesi. Conseguentemente si creeranno opportunità di lavoro, si soddisferanno clienti in bacini d’utenza prima inaccessibili e si utilizzeranno al meglio le proprie risorse.

Per questa logica europea, di cui l’Italia è portavoce, Demix Group ha scelto come sede del suo primo progetto Amsterdam, detenendo l’Olanda come snodo commerciale internazionale essendo, il porto di Rotterdam (il più importante d’europa), la via prediletta da molti commercianti orientali.

Porti varco per l'Europa

I porti italiani si identificano come un importante centro commerciale e strategico per il progetto. 

Il Mediterraneo è il punto di arrivo della rotta marittima da Fuzhou in direzione sud-est verso la Malesia, la Thailandia, l’Indonesia, l’India, passando attraverso l’Oceano Indiano e il Mar Rosso e raggiungendo, dopo Atene, l’Italia. I porti di Palermo, Genova e Trieste potrebbero diventare nodi importanti nel Mediterraneo. In particolare, quest’ultimo avrebbe attirato l’attenzione cinese perché, facendo scalo in uno dei porti storici dell’Europa, si sarebbero create condizioni doganali favorevoli, una rotta commerciale più veloce verso il cuore del continente e un accesso diretto alle ferrovie al movimento delle sue merci verso l’Unione europea. 

Esistono 19 accordi istituzionali tra Italia e Cina, ma per Demix Group sono particolarmente importanti:

  • Protocollo d’intesa tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica popolare cinese sulla cooperazione nell’ambito della “Via della seta economica” e “Iniziativa sulla via della seta del 21 ° secolo”;
  • Accordo tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica popolare cinese per eliminare la doppia imposizione sulle imposte sul reddito e prevenire l’evasione e l’elusione fiscali; 
  • Protocollo d’intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana e l’Amministrazione nazionale del patrimonio culturale della Repubblica popolare cinese (NCHA) sulla prevenzione di furti, scavi clandestini, importazione, esportazione, traffico e transito illecito di beni culturali beni e la promozione del loro ritorno; 
  • Piano di azione sulla collaborazione sanitaria tra il Ministero della Salute della Repubblica Italiana e la Commissione Sanitaria Nazionale della Repubblica Popolare Cinese; 
  • Protocollo d’intesa tra il Ministero degli Affari esteri e la Cooperazione internazionale della Repubblica italiana e il Ministero degli affari esteri della Repubblica popolare cinese sulle consultazioni bilaterali; 
  • Protocollo d’intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana e l’Amministrazione nazionale per il patrimonio culturale cinese (NCHA) della Repubblica popolare cinese sul Progetto di gemellaggio finalizzato alla promozione, conservazione, conoscenza, valorizzazione e fruizione della lingua italiana e siti cinesi elencati nelle liste del patrimonio mondiale dell’UNESCO; 
  • Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana e il Ministero della Scienza e della Tecnologia della Repubblica popolare cinese sul rafforzamento della cooperazione in materia di scienza, tecnologia e innovazione.

Un’ulteriore sfida che la Cina intende affrontare con l’aiuto dell’iniziativa One Belt One Road è la transizione dalla produzione a basso costo a un’industria manifatturiera innovativa e di alta qualità. Negli ultimi tre decenni, la Cina ha acquisito una reputazione come “fabbrica del mondo”, basando i suoi vantaggi comparativi principalmente sul basso costo del lavoro. 

Nel contesto attuale, la Cina intende utilizzare OBOR non solo per l’esportazione di beni di qualità superiore, ma soprattutto come mezzo per approvare gli standard tecnologici cinesi in tutto il mondo. Questo obiettivo è guidato da un più ampio desiderio di diventare un’economia basata sull’innovazione e un leader nella ricerca e sviluppo, ponendo effettivamente fine al periodo in cui lo sviluppo cinese è stato imitativo, ovvero basato sull’importazione di tecnologia dall’estero.