Smart&Start 2022 Finanziamenti Europei senza interessi fino all’80% per imprese innovative (attivo anche in Liguria e Toscana)
Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative. Finanzia progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro.
La domanda si presenta solo online sulla piattaforma di Invitalia.
Possono chiedere i finanziamenti le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese. Sono beneficiari del bando le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese:
- startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi
- team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello “startup Visa”
- imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano
Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
- avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo
- essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things
- essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata
Smart&Start Italia offre un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura dell’80% delle spese ammissibili.
Questa percentuale può salire al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da giovani sotto i 36 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto col titolo di dottore di ricerca italiano (o equivalente) che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia.
Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto. Il “Decreto Rilancio” del 20 maggio 2020 estende il contributo a fondo perduto (il 30% del finanziamento concesso) anche alle startup innovative localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia.
Il finanziamento va restituito in 10 anni a partire dal 12° mese successivo all’ultima quota di finanziamento ricevuto.
È previsto un punteggio aggiuntivo in fase di valutazione per le iniziative che:
- attivano collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, compresi gli innovation hub e gli organismi di ricerca
- operano al Centro-Nord e realizzano piani di impresa al Sud
- dispongono di un accordo di investimento con un investitore qualificato
- dispongono del rating di legalità.
Le startup costituite da meno di un anno possono inoltre contare su servizi di tutoring tecnico-gestionale nella fase di avvio (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.).
Domande presentabili fino ad esaurimento fondi.
Smart&Start Italia finanzia piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.
Alcuni esempi di spese del piano d’impresa:
- Impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica
- Componenti hardware e software
- Brevetti, marchi e licenze
- Certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
- Licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale
- Licenze relative all’utilizzo di software
- Progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi
- Consulenze specialistiche tecnologiche
- Costi salariali relativi al personale dipendente, nonché costi relativi a collaboratori
- Servizi di incubazione e di accelerazione di impresa
- Investimenti in marketing e web marketing
Alcuni esempi di costi di funzionamento aziendale:
- Materie prime
- Servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa
- Hosting e housing
- Godimento beni di terzi
Le spese del piano d’impresa devono essere sostenute nei 24 mesi successivi alla firma del contratto.
Contributi nuove imprese Ravenna Fondo perduto 50% fino a 5.000 Euro
Contributi a fondo perduto pari al 50% fino ad un massimo di 5.000 Euro per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali nel territorio della Provincia di Ravenna.
Alle imprese giovanili o femminili verrà riconosciuta una premialità di euro 250,00 nel limite del 100% delle spese ammissibili.
Sono beneficiarie della misura le nuove imprese che, alla data di presentazione della domanda e fino alla concessione dell’aiuto, presentino i seguenti requisiti:
- siano Micro o Piccole o Medie imprese
- abbiano sede e/o unità locale in provincia di Ravenna, e siano iscritte al Registro delle Imprese a partire dal 1 gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022 (sono escluse le unità locali qualificate come magazzino o deposito conformemente con quanto desumibili da visura camerale, e le imprese già beneficiarie del contributo camerale per analoga finalità)
- siano attive cioè abbiano presentato la denuncia alla Camera di commercio di inizio attività entro la data di presentazione della domanda
- non siano state costituite da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.
Contributi a fondo perduto con importo unitario massimo di euro 5.000,00 mentre l’entità massima dell’agevolazione non potrà superare il 50% delle spese ammissibili, che non potranno essere inferiori ad euro 2.000,00;
Le risorse stanziate ammontano a euro 200.000, domande presentabili dalle ore 10:00 del 29 luglio 2022 e fino alle ore 12:00 del 31 gennaio 2023.
In particolare, sono ammissibili esclusivamente le seguenti spese:
- onorari notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa al netto di IVA tasse, imposte, diritti e bolli anticipati dal notaio/consulente;
- acquisto o leasing di beni strumentali/macchinari/attrezzature/hardware/arredi; le spese devono riguardare esclusivamente beni nuovi, durevoli e strettamente funzionali all’attività svolta;
- acquisto o leasing di software gestionale, professionale e altre applicazioni aziendali inerenti all’attività dell’impresa;
- spese per la realizzazione del sito internet; il costo di tale voce è ammissibile nel limite massimo del 30% del costo complessivo del progetto (sono ricomprese le spese per la realizzazione di piattaforme di e-commerce per la vendita di prodotti e servizi attraverso il web);
- spese per la registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze;
- spese per consulenza e servizi specialistici nelle seguenti aree: marketing, logistica, digitale, gestione del personale, economico-finanziaria e contrattualistica da collegarsi all’avvio dell’attività e costituzione dell’impresa.
Bonus Fiere Contributi a fondo perduto pari al 50% fino a 10.000 Euro per la promozione del made in Italy (attivo anche in Liguria e Toscana)
34 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo Economico per favorire la partecipazione delle imprese alle manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia.
Sono beneficiari della misura le imprese con sede nel territorio italiano che partecipano a manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia nel periodo compreso tra il 16 luglio 2022 e il 31 dicembre 2022.
Contributo a fondo perduto nella misura massima di 10.000 euro, pari al 50% delle spese sostenute.
Dotazione finanziaria complessiva pari a 34 milioni di euro.
Domande presentabili dalle ore 10 del 9 settembre 2022 fino al 30 novembre 2022.
Il “Buono fiere”, che può riguardare la partecipazione a una o più manifestazioni fieristiche, può essere richiesto una sola volta da ciascun soggetto beneficiario. Il “Buono Fiere” verrà riconosciuto in considerazione dell’ordine temporale di presentazione delle domande e tenuto conto delle risorse stanziate per la misura.
Sono progetti finanziabili quelle connesse alla partecipazione a fiere internazionali organizzate sul territorio italiano nel periodo che va dal 16 luglio (data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Aiuti) sino al 31 dicembre 2022. Gli eventi rispetto ai quali è possibile beneficiare del contributo sono quelli inseriti nel calendario fieristico approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e che interessano diversi settori.
Le imprese potranno chiedere il rimborso spese relativo a:
- spese per l’allestimento degli spazi espositivi, comprese le spese relative a servizi di progettazione e di realizzazione dello spazio espositivo, nonché all’esecuzione di allacciamenti ai pubblici servizi;
- spese per la pulizia dello spazio espositivo;
- spese per il trasporto di campionari specifici utilizzati esclusivamente in occasione della partecipazione alle manifestazioni fieristiche, compresi gli oneri assicurativi e similari connessi, nonché le spese per i servizi di facchinaggio o di trasporto interno nell’ambito dello spazio fieristico;
- spese per i servizi di stoccaggio dei materiali necessari e dei prodotti esposti;
- spese per il noleggio di impianti audio-visivi e di attrezzature e strumentazioni varie;
- spese per l’impiego di hostess, steward e interpreti a supporto del personale aziendale;
- spese per i servizi di catering per la fornitura di buffet all’interno dello spazio espositivo;
- spese per le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione alla fiera e quelle sostenute per la realizzazione di brochure di presentazione, di poster, cartelloni, flyer, cataloghi, listini, video o altri contenuti multimediali, connessi alla partecipazione alla manifestazione fieristica.
Ministero della Cultura Credito d’imposta per le imprese di produzione di videogiochi (attivo anche in Liguria e Toscana)
Ai produttori di videogiochi spetta un credito d’imposta in misura pari al 25 per cento del costo eleggibile di produzione di videogiochi riconosciuti di nazionalità italiana, fino all’ammontare massimo annuo di euro 1.000.000 per ciascuna impresa di produzione ovvero per ciascun gruppo di imprese.
Sono beneficiari dell’agevolazione i produttori di videogiochi:
- che hanno sede legale nello Spazio economico europeo;
- che, al momento dell’utilizzo del beneficio, sono soggetti a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale ovvero per la presenza di una stabile organizzazione in Italia, cui sia riconducibile l’opera audiovisiva cui sono correlati i benefici;
- che hanno un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori, ciascuno, a diecimila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di società di capitale sia nel caso di imprese individuali di produzione ovvero costituite sotto forma di società di persone;
- che sono diversi da associazioni culturali e fondazioni senza scopo di lucro;
- che sono in possesso di classificazione ATECO 62 o 58.2.
Credito d’imposta in misura pari al 25 per cento del costo eleggibile di produzione di videogiochi riconosciuti di nazionalità italiana, fino all’ammontare massimo annuo di euro 1.000.000 per ciascuna impresa di produzione ovvero per ciascun gruppo di imprese.
Il credito d’imposta e le altre misure di sostegno pubblico non possono superare, complessivamente, la misura del 50 per cento del costo eleggibile del videogioco.
L’agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo per l’utilizzo, tramite modello F24, del credito d’imposta a favore delle imprese di produzione dei videogiochi.
Domande presentabili fino ad esaurimento fondi.
Sono ammissibili i seguenti costi di produzione:
- acquisto diritti
- costi di sviluppo (personale interno e subcontractor)
- ammortamenti e asset
- varie (spese generali e spese impreviste)
Investimenti sostenibili 4.0 Contributi fino al 60% per la trasformazione digitale (attivo anche in Liguria e Toscana)
Incentivo per favorire la trasformazione digitale delle Pmi attraverso programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al Piano Nazionale Transizione 4.0.
E’ rivolto a micro e PMI che esercitano attività ricomprese nelle attività manifatturiere e servizi alle imprese.
Le imprese devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati.
Le imprese individuali e le società di persone devono disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
Contributo in conto impianti:
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione;
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione;
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A, il contributo massimo è pari al 35% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% per le imprese di media dimensione.
Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie.
Domande presentabili fino ad esaurimento fondi.
Con decreto del 18 maggio 2022 è stata disposta, a seguito dell’avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie, la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione per le aree del Mezzogiorno.
E’ ancora attivo lo sportello destinato alle altre regioni del Centro-Nord.
I programmi di investimento devono:
- prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
- essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
- essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
- rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
- nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
- nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
- prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.
Importo delle spese ammissibili da 500.000€ a 3.000.000€.
- Sono spese ammissibili:
- macchinari, impianti e attrezzature
- opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
- programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali
- acquisizione di certificazioni ambientali
Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.
Bonus Ristoranti Pasticcerie Gelaterie 2022 Contributi a fondo perduto fino a 30.000 euro per macchinari e beni strumentali
In apertura
Agevolazioni per il settore della ristorazione
Contributi a fondo perduto le spese sostenute per l’acquisto di macchinari e beni strumentali durevoli.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale che sarà pari al 70 per cento delle spese totali ammissibili, entro il limite di 30.000 euro per singola impresa.
Fondo Impresa Femminile dal 50% all’80% Contributi a fondo perduto
In apertura
Incentivi per la nascita, lo sviluppo, il consolidamento di imprese femminili su tutto il territorio italiano. Le donne devono possedere almeno il 67% del capitale sociale
Agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestite da Invitalia
Dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro.
GAL Valli Marecchia e Conca Contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro per l’avvio di nuove imprese extra agricole
Gli interventi sono finalizzati a favorire l’avviamento, da parte di singole persone fisiche, di nuove attività imprenditoriali in ambito extra-agricolo al fine di aumentare le possibilità di impiego nelle “Aree rurali con problemi di sviluppo” (zone D)
Sono beneficiari della misura:
- persone fisiche che avviano una impresa individuale esercente attività extra-agricole;
- persone fisiche che assumono la responsabilità civile e fiscale di società di persone esercente attività extra-agricole.
Per potere aderire al presente bando il richiedente dovrà possedere i seguenti requisiti e rispettare le seguenti condizioni:
- avere età pari o superiore a 18 anni al momento di presentazione della domanda di sostegno
- non beneficiare di pensione di anzianità o vecchiaia
- presentare un Piano di Sviluppo Aziendale di durata biennale e proporre investimenti conformi a quanto indicato nel bando
- risultare iscritto all’Anagrafe regionale delle Aziende Agricole con posizione debitamente validata
- rispettare le condizioni stabilite dai contratti collettivi nazionali e territoriali di lavoro per il personale dipendente
- prevedere o possedere la sede legale ed operativa dell’impresa in area rurale con problemi di sviluppo (zone D), quali definite nell’Allegato 1 del bando. Lo status di “azienda ricadente in area rurale con problemi di sviluppo” è rispettato quando sia la sede legale che quella operativa ricadono all’interno dell’area rurale con problemi di sviluppo.
Per essere ammessi al sostegno dovrà inoltre ricorrere alternativamente una delle seguenti condizioni:
- prevedere la creazione di un’impresa extra-agricola, nella forma di ditta individuale, oppure assumere la responsabilità civile e fiscale di una nuova società di persone esercente attività extra-agricola, che rientri nella definizione di “micro impresa”, intesa come un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro
- essere già titolare di un’impresa extra-agricola, nella forma di ditta individuale, oppure possedere la responsabilità civile e fiscale di società di persone esercente attività extra-agricola, che rientri nella definizione di “micro impresa”.
N.B Per le imprese già esistenti l’aiuto potrà essere richiesto solamente in caso di avvio di ulteriore attività mai esercitata sino al momento della presentazione della domanda di sostegno. Per l’avvio di nuova attività si farà riferimento alla integrazione del codice Ateco evidenziata nella partita IVA e/o nella iscrizione alla Camera di Commercio (ove obbligatoria).
COMUNI AMMESSI ALL’AGEVOLAZIONE:
Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello.
L’aiuto finanziario sarà concesso sotto forma di premio con un valore corrispondente ad Euro 20.000,00,
Le risorse finanziarie allocate ammontano ad Euro 260.000,00.
Domande presentabili entro e non oltre le ore 13,00 del 01.12.2022 pena l’inammissibilità.
Sono ammissibili tipologie di costi per spese materiali ed immateriali, purché funzionali e riconducibili alle attività sovvenzionabili, di seguito esplicitate:
- costi di predisposizione e realizzazione del progetto (investimenti specifici legati allo sviluppo del progetto, quali forniture, spese per materiale o piccoli investimenti fisici collegabili al progetto)
- costi di informazione e comunicazione (quali pubblicazioni, comunicazioni, acquisti di spazi pubblicitari e pubbliredazionali su riviste e carta stampata, acquisto spazi e servizi a carattere radiotelevisivo)
- realizzazione siti web, nell’ambito dell’importo massimo di Euro 2.000,00
- acquisizione di hardware o software nel limite del 20% dell’importo del premio purché funzionali e riconducibili all’attività avviata
- investimenti immateriali quali: acquisizione/sviluppo programmi informatici e/o acquisizione di brevetti/licenze, entro il limite massimo del 10% della spesa
- costruzione/ristrutturazione di immobili limitatamente alla parte immobiliare destinata direttamente all’attività produttiva, eccetto la manutenzione ordinaria. Con riferimento a tale fattispecie dovrà essere allegato idoneo titolo di proprietà o di possesso dell’immobile, regolarmente registrato secondo le disposizioni fiscali vigenti
- nuovi canoni di affitto, locazione e/o dei ratei del mutuo computati limitatamente a quelli effettivamente pagati nel periodo di vigenza del PSA stesso
- rate di eventuali contratti di leasing finanziario pagati nel periodo di vigenza del PSA
- macchinari, attrezzature funzionali al processo di sviluppo aziendale, impianti di lavorazione/trasformazione dei prodotti aziendali che non siano, in entrata ed uscita, produzioni di cui all’allegato 1 del Trattato che istituisce la Comunità Europea
- investimenti funzionali alla vendita delle produzioni aziendali.
Affinché il progetto sia ammissibile, il PSA dovrà dimostrare che il premio sia integralmente utilizzato per lo sviluppo dell’azienda.
Regione Emilia Romagna Contributi a fondo perduto per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori in condizione di disabilità
Incentivi per l’assunzione di lavoratori disabili nel territorio della Regione Emilia Romagna
Incentivi fino al 60% del costo salariale lordo previsto
Sono beneficiari dell’agevolazione tutti i datori di lavoro privati, soggetti o meno all’obbligo di assunzione, a prescindere dalla circostanza che abbiano o meno la natura di imprenditore. Rientrano tra i datori di lavoro ammessi a godere del beneficio di cui al presente Avviso anche gli enti pubblici economici (EPE).
Per poter richiedere la concessione dell’incentivo si considera come area di intervento l’intero territorio regionale e i datori di lavoro devono avere la sede operativa o unità produttiva locale ubicata nel territorio della Regione Emilia-Romagna, indipendentemente da dove è ubicata la sede legale. Pertanto, la competenza territoriale è stabilita in funzione del luogo di assunzione del lavoratore disabile.
L’incentivo è riconosciuto per tutta la durata del contratto, comunque per non più di dodici mesi, ed è pari:
- al 60% del costo salariale lordo presunto per i datori di lavoro non soggetti agli obblighi di assunzione e per quelli obbligati che assumono oltre la quota d’obbligo;
- al 40% del costo salariale lordo presunto per i datori di lavoro soggetti agli obblighi di assunzione.
Per le assunzioni effettuate con orario di lavoro a tempo parziale si procederà ad una riduzione del contributo in misura proporzionale alla riduzione dell’orario di lavoro.
In caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, potrà essere richiesta l’integrazione all’incentivo precedentemente concesso per l’assunzione a tempo determinato – nella misura e per la durata per cui è stato concesso – fino alla copertura massima del 100% del costo salariale lordo secondo le modalità previste dalla procedura integrativa.
La dotazione finanziaria è pari ad € 1.100.000,00
Domande presentabili entro il 31/12/2022.
L’incentivo potrà essere fruito per le assunzioni a tempo determinato, anche a tempo parziale, avvenute a partire dal 01/02/2021, delle seguenti categorie di lavoratori:
- lavoratori disabili che, al momento della presentazione della domanda, risultano già in forza
- lavoratori disabili iscritti al Collocamento Mirato che, al momento della presentazione della domanda, non siano ancora assunti ma verranno assunti a tempo determinato, per una durata minima prevista dal bando. In questo caso il lavoratore deve essere già stato individuato e disponibile ad essere assunto al momento di presentazione della domanda
- lavoratori disabili già titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato, anche a tempo parziale, per i quali, a partire dal 01/02/2021, il relativo contratto di lavoro a termine è stato prorogato per le stesse durate minime previste in base alle diverse tipologie di disabilità.
Si precisa che tutti lavoratori sopraindicati devono essere iscritti ad uno degli Uffici del Collocamento Mirato dell’Emilia-Romagna.
Microcredito Emilia Romagna Finanziamenti a tasso zero fino a 25.000 euro per imprese e liberi professionisti
La Regione intende promuovere l’accesso al credito per lo sviluppo delle attività di lavoro autonomo, libero professionale e di micro impresa. In particolare si intende finanziare le micro-attività operanti sul territorio regionale, che per loro natura risultano avere maggiori difficoltà nell’accesso al credito, in un percorso che li aiuti a strutturare la loro attività e ad acquisire quindi livelli minimi di credibilità nei confronti dei soggetti eroganti il credito.
Sono destinatari dell’agevolazione:
- Lavoratori autonomi e liberi professionisti operanti in Emilia-Romagna, che alla data di presentazione della domanda siano titolari di partita iva da non più di cinque e che dichiarino un fatturato negli ultimi 12 mesi al massimo di 100.000 euro
- Imprese individuali, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata o società cooperative operanti in Emilia Romagna, che alla data di presentazione della domanda siano avviate da non più di cinque e che dichiarino un fatturato negli ultimi 12 mesi al massimo di 200.000 euro
- Forme aggregate tra professionisti (società tra professionisti) con i medesimi requisiti previsti per le imprese
Finanziamento con mutuo chirografario a tasso 0, compreso da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 25.000 euro. La durata massima del finanziamento è di 5 anni comprensiva della possibilità di godere di 1anno di preammortamento. Il rimborso dei finanziamenti è regolato sulla base di un piano con rate mensili trimestrali.
Il fondo ha una dotazione finanziaria di 2.500.000 euro
Domande presentabili fino al 31 dicembre 2022.
Interventi ammessi:
- acquisizione di beni, comprese le materie prime necessarie alla produzione di beni o servizi e di merci destinate alla rivendita, o di servizi strumentali all’attività svolta
- corsi di formazione, anche di natura universitaria o postuniversitaria, volti ad elevare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei relativi dipendenti
- esigenze di liquidità connesse allo sviluppo dell’attività, compreso il costo di personale aggiuntivo
- investimenti in innovazione, in prodotti e soluzioni di ICT, sviluppo organizzativo messa a punto di prodotti e/o servizi che presentino potenzialità concrete di sviluppo e consolidamento di nuova occupazione
Agevolazioni Accesso al Credito Imprese e Professionisti Regione Emilia Romagna
Il Fondo di garanzia Special-ER per le piccole e medie imprese ha come obiettivo quello di favorire l’accesso al credito da parte di aziende e professionisti della Regione Emilia Romagna
Dotazione Finanziaria complessiva di oltre 6,5 milioni di euro
Sono beneficiarie del bando le micro, piccole e medie imprese, e i professionisti iscritti agli ordini professionali e quelli aderenti alle associazioni professionali della Regione Emilia Romagna.
Finanziamento erogato sotto forma di fondo perduto pari al 90% dei costi ammissibili.
Con il Fondo di garanzia Special-ER per le piccole e medie imprese, sarà possibile riassicurare gli investimenti delle Pmi emiliano romagnole fino al 90% della quota garantita dai Consorzi Fidi, rendendo più facile l’accesso al credito da parte di aziende e professionisti.
Domande presentabili fino al 31 dicembre 2023.
Interventi ammessi:
Le spese ammissibili a contributo sono volte a sostenere le operazioni finanziarie, finalizzate al finanziamento di investimenti ovvero delle esigenze di capitale circolante del soggetto beneficiario connesse a un progetto di sviluppo aziendale.
Le operazioni finanziarie sostenute riguardano gli investimenti necessari per avviare progetti di sviluppo aziendale, come le fasi iniziali dell’attività, l’espansione e il rafforzamento della capacità produttiva nonché la competitività sul mercato, campagne di marketing, ingresso in nuovi mercati, realizzazione di nuovi prodotti, conseguimento di nuovi brevetti. Tutti gli investimenti devono essere riferiti a progetti avviati in Emilia-Romagna.
SE SIETE INTERESSATI A PARTECIPARVI E DESIDERATE RICEVERE ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTATECI!